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Pubblicato da La Redazione il 27 Aprile 2009

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BLOG IN "RESTAURO"

Pubblicato da La Redazione il 27 Aprile 2009

La Redazione si scusa per gli eventuali malfunzionamenti ma il blog è in fase di "Restauro"


(AGI) - Roma, 26 feb. - I dipendenti pubblici sono una categoria privilegiata che, in questa situazione di crisi, non rischia il posto di lavoro, ma con la delega sulla riforma della pubblica amministrazione, la cosiddetta "anti-fannulloni" approvata ieri in via definitiva dal Senato, potranno ora essere introdotte sanzioni che arrivano fino alla rimozione dei dirigenti. E' quanto afferma il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta, intervistato a "Panorama del giorno". "Ora se i dipendenti pubblici vorranno guadagnarsi lo stipendio dovranno essere bravi, e ce ne sono tanti di bravi - ha detto il ministro - Sono dei privilegiati, fino a oggi hanno avuto lo stipendio assicurato, non hanno mai rischiato la disoccupazione, nessuno e' mai stato licenziato, ne' ricevono la cassa integrazione, come centinaia di migliaia, se non milioni, di colleghi del settore privato". "Ora si tratta di definire dei premi per i bravi e delle punizioni per i non bravi - ha spiegato Brunetta, illustrando gli interventi che verranno effettuati in base alla delega - Abbiamo messo al centro della riforma 60 milioni di cittadini-clienti che pagano, per la pubblica amministrazione, 190 miliardi l'anno di stipendi e 300 miliardi l'anno di spese". "Ora ci sara' trasparenza, sapranno tutto, dagli stipendi a chi e' responsabile di cosa, gli standard di qualita' dei servizi e cosi' via - ha detto ancora il ministro - se i prodotti non sono forniti nei modi e nei tempi stabiliti scatta la sanzione, che arriva fino alla rimozione dei dirigenti, i cittadini avranno voce, potranno giudicare se il servizio prestato e' buono o cattivo". Brunetta ha anche commentato le nuove regole per gli scioperi che saranno esaminate dal Cdm domani, ovvero l'introduzione del cosiddetto "sciopero virtuale". "Non e' possibile che la minoranza tenga in ostaggio la maggioranza, lo sciopero e' un diritto tutelato dalla Costituzione ma lo sono anche la mobilita' la vita e il lavoro - ha detto il ministro - quando ci sono due valori tutelati in conflitto serve la regola, la legge, e la legge deve definire la priorita', ovvero la vita, la mobilita', l'economia dei cittadini rispetto al diritto di sciopero, che potra' essere espletato in altra maniera". (AGI)

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