"Siete voi giornalisti che mi avete trasformato in un fenomeno, io non credo di esserlo. Aver fatto la pubblicita' del mio nuovo spettacolo, praticamente a reti unificate, ha suscitato tanto scalpore perche' ci si e' buttata sopra la stampa. Una giornalista di un'agenzia mi ha visto a Blob e ha detto: 'Cavolo, Fiorello a Blob!'. Allora l'ha lanciata come una notizia, i giornali l'hanno ripresa ed e' partito il meccanismo che mi ha portato a Striscia, X Factor, e via dicendo". Lo ha dichiarato Fiorello, alla vigilia della prima puntata (prevista per il 2 aprile) del Fiorello Show su Sky, in un'intervista a Tu Style, il settimanale diretto da Marisa Deimichei, in edicola mercoledi' 1 aprile.
Mai spettacolo fu piu' pubblicizzato, pur non avendo pubblicita', e Fiorello continua dicendo: "La verita' e' che sono pigro da morire.
Fare un programma e' impegnativo e molto faticoso. Il Fiorello Show invece e' un montaggio di pezzi dello spettacolo dal vivo che faro' a Roma. Vuoi mettere? Senza l'ansia degli ascolti e' tutto molto piu' facile" confida.
"Ho sempre avuto la fortuna di poter fare quello che volevo- prosegue -, a parte la difficolta', tipica della tv generalista, di sperimentare, perche' appena proponi qualcosa di nuovo pensano subito agli ascolti. La verita', a proposito di liberta', e' che io non sono un affare per un'azienda. Non sono un tipo da Mediaset perche' li' servono personaggi che facciano le telepromozioni e io non mi presto. Lavoro a un programma televisivo ogni quattro anni, come ai Mondiali di calcio! Per questo non capisco tutto questo clamore per il mio personaggio a Sky. Sarebbe giusto - conclude - meravigliarsi se a fare una cosa del genere fossero Gerry Scotti o Maria De Filippi per Mediaset, o Carlo Conti per la Rai, personaggi insomma che si identificano con un'azienda per cui lavorano. Io non sono cosi'".
Mai spettacolo fu piu' pubblicizzato, pur non avendo pubblicita', e Fiorello continua dicendo: "La verita' e' che sono pigro da morire.
Fare un programma e' impegnativo e molto faticoso. Il Fiorello Show invece e' un montaggio di pezzi dello spettacolo dal vivo che faro' a Roma. Vuoi mettere? Senza l'ansia degli ascolti e' tutto molto piu' facile" confida.
"Ho sempre avuto la fortuna di poter fare quello che volevo- prosegue -, a parte la difficolta', tipica della tv generalista, di sperimentare, perche' appena proponi qualcosa di nuovo pensano subito agli ascolti. La verita', a proposito di liberta', e' che io non sono un affare per un'azienda. Non sono un tipo da Mediaset perche' li' servono personaggi che facciano le telepromozioni e io non mi presto. Lavoro a un programma televisivo ogni quattro anni, come ai Mondiali di calcio! Per questo non capisco tutto questo clamore per il mio personaggio a Sky. Sarebbe giusto - conclude - meravigliarsi se a fare una cosa del genere fossero Gerry Scotti o Maria De Filippi per Mediaset, o Carlo Conti per la Rai, personaggi insomma che si identificano con un'azienda per cui lavorano. Io non sono cosi'".
(fonte ITALPRESS).
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