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Pubblicato da La Redazione il 27 Aprile 2009

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BLOG IN "RESTAURO"

Pubblicato da La Redazione il 27 Aprile 2009

La Redazione si scusa per gli eventuali malfunzionamenti ma il blog è in fase di "Restauro"

INCENDIATA AUTO SUORE: M.TRIPODI, PESANTE CLIMA NELLA PIANA

Pubblicato da The House Blog On 22:07
Un altro gravissimo episodio che mette alla luce quanto sia pesantissimo il clima che si respira nella Piana di Gioia Tauro e che invita ad una dettagliata e doverosa riflessione'. A sostenerlo, in una nota, e' Michelangelo Tripodi, segretario regionale del Pdci e assessore all'Urbanistica e Governo del Territorio della Regione Calabria, in merito all'auto utilizzata dalle suore di Santa Maria Ausiliatrice incendiata la notte scorsa a Rosarno.
'Il clima che si respira - ha aggiunto - e' pesantissimo.
Omicidi, intimidazioni e attentati compiuti ai danni di chi amministra la cosa pubblica, di commercianti e imprenditori.
Persino ai danni delle suore che prestano la loro missione religiosa e sociale sul territorio. Un clima caratterizzato da Comuni sciolti per mafia e un governo centrale mai cosi' latitante, cosi' assente'.
'Un intero territorio - ha sostenuto Tripodi - sempre piu' in mano alla 'ndrangheta. Altro che sviluppo economico e sociale: la Piana di Gioia Tauro sta sprofondando, retrocedendo a 30 anni addietro. I cittadini sono disillusi, inermi di fronte allo strapotere della criminalita' organizzata e all'illegalita' diffusa. Sfiduciati nei confronti delle istituzioni che non riescono a dare risposte adeguate. Indignati contro i soprusi e le sopraffazioni di tutti coloro che vogliono ridurre la Piana di Gioia Tauro a diventare la pattumiera della Calabria concentrando un coacervo di impianti inquinanti e ad alto impatto ambientale: termovalorizzatore, megadepuratore, centrale a metano di Rizziconi, elettrodotto, e chi piu' ne ha piu' ne metta'.
'Purtroppo, e' inutile nasconderlo - ha aggiunto il segretario regionale del Pdci - nessun passo in avanti e' stato fatto verso l'isolamento delle forze criminali e il malaffare che minacciano lo sviluppo ed il progresso delle attivita' produttive e la sicurezza dei cittadini. Nessuno aiuto concreto e' stato dato a chi rappresenta la parte sana del territorio. A quei tanti cittadini onesti e laboriosi che continuano a trovarsi in una condizione di estrema debolezza di fronte allo strapotere della criminalita'. Una criminalita' sempre piu' organizzata, agguerrita, capillarmente sparsa sul territorio che, nonostante l'impegno e i risultati raggiunti dalle forze dell'ordine, continua a spadroneggiare incontrastata. Insomma, siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che non puo' essere piu' sottovaluta. Esiste una questione 'Piana' che va affrontata con urgenza e determinazione'.
'La situazione e' veramente grave - ha sostenuto Tripodi - e bisogna porvi rimedio. I proclami servono a ben poco, bisogna passare una volta per tutte dalle parole ai fatti se non si vuole cadere definitivamente nel baratro. Da tempo, ci tengo a ribadirlo, stiamo seguendo con la dovuta attenzione e con il necessario rigore questo territorio che ha enormi potenzialita', iniziando dal porto di Gioia Tauro, il piu' grande terminal per il transhipment del mediterraneo, impegnandoci in prima persona gia' dai decenni passati a contrastare usi diversi dello scalo, piu' legati a prospettive insediative sbagliate e pericolose come la megacentrale a carbone, ma soprattutto perche' consapevoli che e' li' che si puo' e si deve giocare una partita decisiva per la crescita socio-economica dell'intera regione.
Una partita decisiva da giocare tenendo fermi alcuni punti che sin dall'inizio della nostra attivita' di governo regionale abbiamo indicato come vocazioni e obiettivi naturali da perseguire per lo sviluppo del porto e dell'area di Gioia Tauro e della Piana e che abbiamo riassunto in alcune parole-chiave: competitivita', polifunzionalita', intermodalita', sicurezza, valorizzazione del sistema insediativo locale. Ebbene, amara riflessione, tutto questo rischia di svanire a causa della politica miope che il governo Berlusconi sta portando avanti nei confronti del Sud e della Calabria in particolare. Tagli a raffica per i servizi e le infrastrutture calabresi che mettono in serio pericolo anche il futuro sviluppo dello scalo di Gioia Tauro. Ultimi in ordine di tempo il nuovo tentativo di chiusura della Direzione regionale delle Dogane della Calabria per accorparla con quella della Regione Campania e il taglio di Trenitalia delle stazioni Cargo di Lamezia e Cosenza. Vere e proprie ingiustizie sociali su cui e' necessaria una mobilitazione forte di tutti i calabresi. Alla scarsissima attenzione da parte del Governo alle problematiche nei confronti del territorio, i cui abitanti (dati alla mano) sono tornati ad emigrare come negli anni sessanta e settanta, dobbiamo opporre una decisa azione di denuncia e di contrasto. Dobbiamo tornare a lottare affinche' i nostri sacrosanti diritti vengano riconosciuti. Cosi' non e' possibile piu' andare avanti'.
'Come Comunisti Italiani - ha concluso Tripodi - siamo come sempre pronti a mobilitare la piazza, stando a fianco di chi e' stanco di subire quanto di grave sta succedendo in un territorio che attraverso il suo porto, l'area industriale, il sistema agro-alimentare, la sua vocazione turistica e culturale potrebbe esprimere enormi opportunita' occupazionali e di crescita economica per l'intera Calabria. Per tutti questi motivi, riteniamo che e' nostro dovere storico, oggi piu' di ieri, difendere questa nostra terra dai pericolosi tentacoli della criminalita' organizzata e dal degrado sociale e culturale in cui rischia di precipitare a causa delle vecchie logiche della politica clientelare e affaristica di cui il Governo Berlusconi e' indiscusso maestro'. (ANSA).

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